

1928
Riccardo fonda Bottega Gatti. Come da tradizione dell’epoca i pezzi sono firmati con un segno che sintetizza il nome, e nasce così lo storico logo. Nello stesso anno si avvicina al Movimento Futurista per cui realizza una serie di ceramiche, tra cui il celebre servizio da tavola per Giacomo Balla.
1930
Inizia la collaborazione con Giovanni Guerrini e Giò Ponti.
1938
All’esposizione Internazionale di Berlino Riccardo vince la Medaglia d’oro.


1942
Vincitore di vari premi al IV Concorso Nazionale della Ceramica di Faenza.
1948
Dante Servadei comincia ad affiancare lo zio in bottega.
1972
Dante succede a Riccardo alla guida della bottega nell’anno della sua morte.
1985
La Bottega avvia un nuovo modo di fare ceramica, invitando alcuni dei più famosi artisti italiani e stranieri a lavorare con l’azienda.
1986
Con la Mostra sul Futurismo di Palazzo Grassi cominciano le collaborazioni con le grandi mostre internazionali.


1990
Cominciano le collaborazioni con Pablo Echaurren e Ugo Nespolo, che conducono in Bottega molti altri artisti, fra i primi Enrico Baj e Sebastian Matta.
1993
Si realizza il grande lavoro con Alberto Burri, Nero e Oro. Comincia la collaborazione con Mimmo Paladino, tuttora attiva.
1994
La Bottega ospita Arman per la realizzazione di un importante ciclo di opere.
1995
Dopo qualche anno di frequentazione della Bottega, Luigi Ontani realizza la sala per la Biennale di Venezia, rafforzando il sodalizio ad oggi ininterrotto.
1998
Viene inaugurato il museo nei locali storici della manifattura, con una collezione permanente di oltre 200 fra le più rare opere in ceramica prodotte dalla Bottega.



2014
Marta sviluppa la ricerca sia di nuove forme che la riedizione in chiave contemporanea di quelle storiche.
2015
Alla morte di Dante, la Bottega passa ai figli. Ora è gestita da Marta e Davide, insieme ad una decina di collaboratori.
2018
Andrea Anastasio diventa direttore artistico, realizzando una linea che reinterpreta alcuni classici della manifattura.
2022
Con l’arrivo di Riccardo Servadei, esordisce la quarta generazione al lavoro in Bottega.
2023
La Bottega supera le difficoltà e i danni causati dall’alluvione e utilizza lo stesso fango per realizzare alcune icone della Madonna delle Grazie, protettrice di Faenza, una delle quali è stata donata a Papa Francesco.

1928
Riccardo fonda Bottega Gatti. Come da tradizione dell’epoca i pezzi sono firmati con un segno che sintetizza il nome, e nasce così lo storico logo. Nello stesso anno si avvicina al Movimento Futurista per cui realizza una serie di ceramiche, tra cui il celebre servizio da tavola per Giacomo Balla.
1930
Inizia la collaborazione con Giovanni Guerrini e Giò Ponti.
1938
All’esposizione Internazionale di Berlino Riccardo vince la Medaglia d’oro.
1942
Vincitore di vari premi al IV Concorso Nazionale della Ceramica di Faenza.
1948
Dante Servadei comincia ad affiancare lo zio in bottega.
1972
Dante succede a Riccardo alla guida della bottega nell’anno della sua morte.
1985
La Bottega avvia un nuovo modo di fare ceramica, invitando alcuni dei più famosi artisti italiani e stranieri a lavorare con l’azienda.
1986
Con la Mostra sul Futurismo di Palazzo Grassi cominciano le collaborazioni con le grandi mostre internazionali.
1990
Cominciano le collaborazioni con Pablo Echaurren e Ugo Nespolo, che conducono in Bottega molti altri artisti, fra i primi Enrico Baj e Sebastian Matta.
1993
Si realizza il grande lavoro con Alberto Burri, Nero e Oro. Comincia la collaborazione con Mimmo Paladino, tuttora attiva.
1994
La Bottega ospita Arman per la realizzazione di un importante ciclo di opere.
1995
Dopo qualche anno di frequentazione della Bottega, Luigi Ontani realizza la sala per la Biennale di Venezia, rafforzando il sodalizio ad oggi ininterrotto.
1998
Viene inaugurato il museo nei locali storici della manifattura, con una collezione permanente di oltre 200 fra le più rare opere in ceramica prodotte dalla Bottega.
2014
Marta sviluppa la ricerca sia di nuove forme che la riedizione in chiave contemporanea di quelle storiche.
2015
Alla morte di Dante, la Bottega passa ai figli. Ora è gestita da Marta e Davide, insieme ad una decina di collaboratori.
2018
Andrea Anastasio diventa direttore artistico, realizzando una linea che reinterpreta alcuni classici della manifattura.
2022
Con l’arrivo di Riccardo Servadei, esordisce la quarta generazione al lavoro in Bottega.
2023
La Bottega supera le difficoltà e i danni causati dall’alluvione e utilizza lo stesso fango per realizzare alcune icone della Madonna delle Grazie, protettrice di Faenza, una delle quali è stata donata a Papa Francesco.